BIOBASED

BIOBASED

L’incombente emergenza ambientale ha messo la plastica nel centro del mirino.

Bicchieri, cannucce, cotton fioc e sacchetti che si trasformano in armi letali per la biodiversità marina richiedono soluzioni materiche che possano fare fronte alla vita utile di un prodotto senza precluderne la sua sostenibilità ambientale.

L’European Bioplastics ha definito bioplastiche i materiali che siano biobased, o che siano biodegradabili, o che riuniscano tutte e due le caratteristiche.

Si definiscono biobased i materiali che derivano in tutto o in parte da fonte rinnovabile.

BIOMASSA

Le risorse di biomassa sono materiali organici che sono disponibili su base rinnovabile o ricorrente come scarti di agricoltura, scarti di legno, erbe, canna da zucchero, cellulosa, etc.

Qualsiasi prodotto che contenga una certa quantità di materiale biobased al suo interno è tecnicamente un prodotto biobased. Il termine è tipicamente applicato solo a materiali contenenti carbonio.

Il vetro, tuttavia, sebbene non contenga carbonio non è generalmente indicato come materiale non biobased.

I prodotti interamente derivati ​​da risorse petrolchimiche( come petrolio, carbone, gas) sono indicati come prodotti non biobased.

MISURAZIONI DEL CONTENUTO BIOBASED di CARBONIO

Per definire un materiale biobased vengono effettuate delle misurazioni che hanno lo scopo di definire il contenuto biobased dello stesso.

La misurazione infatti vuole determinare quanta parte del carbonio all’interno di un prodotto biobased derivi effettivamente da biomassa.

E’ generalmente espresso secondo norma ASTM D6866 come rapporto tra carbonio ottenuto da biomassa rispetto al suo contenuto totale di carbonio organico (BIOBASED CARBON/TOC).

Altri metodi analitici standard come EN 16440 e ISO 16620-2 sono rappresentati come rapporto rispetto al carbonio totale (TC).

Entrambi sono diventati metodi accettabili per misurare il contenuto del carbonio biobased.

L’emergente industria manifatturiera di prodotti biobased sta producendo grandi quantità di materiali che nascono dalla mescolanza sia di materiali biobased sia di materiali derivati ​​dal petrolio.

La percentuale biobased rappresenta una misura della quantità del carbonio biobased nel prodotto. Un valore percentuale biobased del 75% sta ad indicare che il 75% del carbonio in esso contenuto è  biobased e il 25% è di orgine petrolchimica.

I test sul carbonio biobased sono in grado di distinguere tra prodotti biologici e non.

  • Rapporto misurazione Carbonio

IamNature® è un polimero a base di poliidrossialcanoati (PHAs) biobased al 100%.

Infatti a seconda della formulazione il rapporto tra carbonio derivante da biomassa rispetto al carbonio organico totale può arrivare fino al 100%.

CERTIFICAZIONI BIOBASED

Come conseguenza di una sempre maggiore consapevolezza ambientale tra la gente, e il crescente mercato dei materiali che derivano da fonti rinnovabili, è diventata forte l’esigenza di avere un ENTE CERTIFICATORE che garantisca il livello reale della RINNOVABILITA’  dei vari materiali.

Uno di questi enti certificatori riconosciuti nel mondo è il  TUV Austria, ex VINCOTTE.

A seconda della percentuale di  contenuto rinnovabile (bio-based %), il materiale può essere  classificato bio in classe 1-2-3-4.

IamNature® è stato assegnato alla classe 4, ovvero con un contenuto in biocarbonio tra l’80 e il 100%. 

La certificazione Ok Biobased è stata approvata  dal Comitato di Certificazione con codice licenza S679

 Sebbene le bioplastiche biobased, ma non biodegradabli, come polietilene verde, bioPET e poliammidi costituiscano oggi il 50% della produzione delle bioplastiche, pari a circa un milione di tonnellate, i maggiori tassi di crescita sono attesi nel segmento dei polimeri biobased e biodegradabili come acido polilattico (PLA) e poliidrossialcanoati (PHAs), grazie all’entrata in funzione di nuovi impianti produttivi, che – nel caso del PHA – porteranno ad un quadruplicamento dell’attuale capacità produttiva, mentre per il PLA consentiranno di raddoppiare i volumi entro il 2023.