IL PERCORSO DELLE MICROPLASTICHE: FISICO / CHIMICO / BIOLOGICO

Il percorso delle microplastiche nell’ambiente è complesso e comprende una serie di processi fisici, chimici e biologici.

IL PERCORSO DELLE MICROPLASTICHE: FISICO / CHIMICO / BIOLOGICO

I PERCORSI DELLE MICROPLASTICHE NELL’AMBIENTE NE INFLUENZANO LA DISTRIBUZIONE, LA DEGRADAZIONE E L’INTERAZIONE CON GLI ORGANISMI VIVENTI.

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IL PERCORSO FISICO
Le microplastiche, definite come particelle di plastica di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, possono essere originate da diverse fonti, sia primarie (come i microgranuli usati in cosmetici e prodotti per la pulizia) sia secondarie, risultanti dalla frammentazione di plastiche più grandi. Una volta entrate nell’ambiente, queste particelle intraprendono un percorso che può portarle attraverso i sistemi fluviali fino agli oceani.

Trasporto:
Le microplastiche vengono trasportate dall’acqua, dal vento e attraverso gli organismi che le ingeriscono.

Sedimentazione:
A causa della loro leggerezza e piccole dimensioni, possono rimanere sospese nell’acqua per lunghi periodi prima di sedimentarsi nei fondali marini o fluviali.

Rimobilizzazione:
Possono essere nuovamente sollevate in sospensione a seguito di eventi come tempeste o attività umane.

 

IL PERCORSO CHIMICO
Le proprietà chimiche delle microplastiche variano a seconda del tipo di polimero e degli additivi utilizzati durante la loro produzione. Questi fattori influenzano il loro comportamento e la loro stabilità nell’ambiente:

Fotodegradazione:
Sotto l’azione dei raggi UV, le microplastiche possono subire processi di degradazione che ne alterano la struttura chimica e le frammentano ulteriormente.

Sorzione:
Le microplastiche hanno la capacità di assorbire e trasportare contaminanti organici e inorganici, compresi pesticidi, metalli pesanti e altri inquinanti.

Interazione con sostanze chimiche:
Possono rilasciare additivi chimici tossici nel loro ambiente circostante.

 

IL PERCORSO BIOLOGICO
L’interazione delle microplastiche con gli organismi viventi è forse l’aspetto più preoccupante del loro percorso ambientale:

Ingestione:
Piccoli organismi acquatici, come zooplancton e bivalvi, possono ingerire microplastiche, che possono poi accumularsi lungo la catena alimentare fino a raggiungere gli animali più grandi, inclusi gli uccelli marini e i mammiferi.

Bioaccumulo:
Accumulandosi nei tessuti degli organismi, le microplastiche possono causare danni fisici e rilasciare sostanze chimiche tossiche.

Impatto sulla salute:
L’ingestione di microplastiche può portare a effetti negativi sulla salute degli organismi, come infiammazione, riduzione della capacità riproduttiva e alterazione delle funzioni endocrine.

Il ciclo delle microplastiche nell’ambiente richiede ulteriori studi e ricerca per comprendere pienamente le sue implicazioni ecologiche e non solo. Gli sforzi attuali si concentrano sul miglioramento delle tecniche di monitoraggio, sulla riduzione delle fonti di inquinamento da microplastiche e sullo sviluppo di strategie di rimozione più efficaci. La crescente preoccupazione per le microplastiche ha anche stimolato la ricerca di alternative più sostenibili e l’adozione di politiche più stringenti per la gestione dei rifiuti plastici.
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